Paesi Baschi

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view post Posted on 24/8/2010, 18:08


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Paesi Baschi
fonti: Wikipedia, Turespana



I Paesi Baschi, grandi poco meno del Friuli Venezia Giulia, sono una regione particolare, aspra, dura, lontana dal rumoroso turismo di massa, ricca di storia, arte, cultura, natura e tradizione: qui dove ancora si parla l’idioma basco e dove l’enogastronomia è quasi una religione, si scopre una Spagna diversa, lontana dalle corride e dal flamenco, con altri colori e sapori.
I Paesi Baschi sono una comunità autonoma del nord della Spagna, al confine con la Francia. Il capoluogo è Vitoria-Gasteiz. I Paesi Baschi sono suddivisi in 3 province:
• Álava (in basco Araba), capitale Vitoria-Gasteiz
• Biscaglia (Bizkaia), capitale Bilbao (Bilbo)
• Guipúzcoa (Gipuzkoa), capitale San Sebastián (Donostia)
Spesso quando si parla di Paesi Baschi, il discorso cade anche sul cosiddetto “terrorismo indipendentista” e sull’ETA (Euskadi Ta Askatasun), l’organizzazione di lotta armata separatista. Il sito Viaggiaresicuri suggerisce, come norma generale di condotta, di rimanere lontani da eventuali manifestazioni di piazza che potrebbero degenerare in scontri.
La Regione Basca o “Euskadi” (come viene denominata la regione in lingua basca) vanta una grande diversità paesaggistica. Con una superficie di 7.234,8 chilometri quadrati, è bagnata a nord dalle acque del Mar Cantabrico e a sud da quelle del fiume Ebro, occupando l’Altopiano che termina nei rilievi della cordigliera Cantabrica e arriva ai Pirenei. I monti della sierra di Aralar (1.428 metri), il picco di Aitzkorri (1.546 metri) e il massiccio del Gorbeia (1.475 metri) configurano una linea immaginaria che separa la fascia costiera e montuosa delle due province di Guipúzcoa e Biscaglia dalle pianure interne della provincia di Álava. Numerosi sono i parchi naturali di Urkiola, Gorbeia, Valderejo, Izki, Pagoeta, Aralar, Aiako Harria e Aitzkorri oltre alla riserva della biosfera di Urdaibai. Si tratta di spazi che sono l’habitat ideale per aquile, avvoltoi fulvi, nibbi, sparvieri, castorini, scoiattoli, faine, volpi, ghiri, daini, cervi, cinghiali, lupi.
Le montagne basche sono una sorta di spartiacque climatico del Paese Basco: le valli del nord, in Biscaglia e Gipuzkoa, nonché la valle di Ayala in Álava, fanno parte della zona in cui il clima oceanico è preponderante, con il suo clima umido tutto l'anno e temperature moderate. La piovosità media è di circa 1200 mm.
La zona centrale è più continentale, con un clima quasi mediterraneo, ma con una certa influenza di quella oceanica settentrionale: questo provoca estati calde e secche ed inverni freddi e nevosi.
A sud invece la valle dell'Ebro ha un clima mediterraneo continentale, con inverni freddi e secchi ed estati molto calde e secche, con un picco di precipitazioni in primavera e in autunno. Le precipitazioni sono scarse ed irregolari, e si attestano a circa 300 mm annui.
La regione è caratterizzata da un’elevata densità demografica con oltre 2.100.000 abitanti, concentrati soprattutto nei tre capoluoghi: Bilbao, San Sebastián-Donostia e Vitoria-Gasteiz, oltre che nei centri industriali della Guipózcoa e la Biscaglia. Dall’inizio del secolo attuale, questi tre capoluoghi presentano un aspetto diverso. Sulle rive dell’estuario, Bilbao ha sperimentato un cambiamento a dir poco sorprendente. Da grande città industriale si è trasformata in un centro cosmopolita dove i cantieri navali hanno ceduto il passo ad edifici moderni quali il Guggenheim e il palazzo Euskalduna. San Sebastián ha conservato la bellezza naturale della baia della “Concha” (Conchiglia) oltre all’eleganza dei suoi edifici, ai quali negli ultimi tempi si sono aggiunte strutture architettoniche ben differenti -come nel caso del Kursaal-. Vitoria, centro amministrativo sede del Governo nonché del Parlamento basco, è cresciuta in maniera ordinata, senza rinunciare allo stile di vita tranquillo e tutelando le abbondanti zone verdi.

I capoluoghi:
Bilbao
Donostia-San Sebastián
Vitoria-Gasteiz

Itinerari nelle province
La natura nella provincia di Álava
La fascia litoranea della Guipúzcoa
La Guipúzcoa e l’entroterra
La fascia litoranea della Biscaglia
La Biscaglia e l’entroterra

Edited by S o n i a - 5/10/2010, 15:04
 
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view post Posted on 25/8/2010, 14:40


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Bilbao



Bilbao (in basco: Bilbo) è il capoluogo della Biscaglia. Importante porto marittimo e centro industriale, sorge sul fiume Nervión, e i suoi sobborghi si estendono fin sulla costa del Golfo di Biscaglia. Contando l'intera area urbana, si stima una popolazione di circa 1.000.000 di abitanti
La città è strutturata in tre parti: dal centro storico, da una parte più moderna, che si è sviluppata negli ultimi secoli e da una parte nuovissima che è tutt’ora in divenire, e che la stà imponendo come una delle città europee in maggiore sviluppo. Infatti, la città ha recentemente subito un rinnovamento urbanistico incentrato attorno al nuovo sistema di metropolitana progettato da Sir Norman Foster e, soprattutto, attorno al Guggenheim Museum di Bilbao, progettato da Frank O. Gehry. Il porto, formalmente sul fiume, è stato spostato ed espanso sul Golfo di Biscaglia, lasciando ampi spazi disponibili lungo il fiume, in zona centrale, che sono stati sfruttati per ospitare la maggior parte dei nuovi edifici.

IL CENTRO STORICO
Il vero asse della cittadina è l’estuario del fiume Nervión. Settecento anni di storia hanno favorito la comparsa di un ambiente nel quale le vestigia del passato coesistono con gli elementi propri dell’epoca moderna. Per percorrere il centro storico la cosa migliore da fare è partire dal ponte dell’Arenal e proseguire verso il quartiere medievale, un insieme di stradicciole parallele e perpendicolari o “cantones”. Sulla sinistra s’innalza la chiesa di San Nicola, consacrata nel 1756 al patrono dei navigatori. Nel corso del XIX secolo, il tempio venne utilizzato come caserma dai francesi e dai “carlisti”. Dietro la facciata vistosa si conserva una splendida collezione di pale e sculture di Juan Pascual de Mena. Dirimpetto al porticato della chiesa si trova l’edificio in stile francese adibito in epoca passata a sede del “Banco de Bilbao”, oggigiorno sala per mostre culturali nonché archivio storico. Imboccando sulla sinistra la calle Askao, si raggiunge l’ascensore che porta alla basilica di Nostra Signora di Begoña, patrona della Biscaglia. Ubicata su di una collinetta dalla quale domina tutto il centro storico, venne costruita sopra un eremo preesistente, tra i secoli XVI e XVII. In un secondo tempo, dovette essere ricostruita a causa della distruzione parziale dovuta alle guerre carliste. Dietro la facciata principale, che fa bella mostra di un arco di trionfo manierista, troviamo tre navate gotiche, coperte da volte a crociera. Di ritorno alla calle Askao, facciamo una sosta presso la piazza Nuova, circondata da portici costituiti da sessantaquattro archi poggiati su colonne doriche, secondo lo stile neoclassico romano. Su uno dei lati si trova Euskaltzaindia, l’Accademia della Lingua Basca; sotto i portici ci sono ristoranti, negozi, bar che in primavera e in estate si trasformano in bar- terrazza. Uscendo dalla piazza prendiamo la calle Sombrerería in direzione alla piazza Miguel de Unamuno. In essa s’innalzava la casa -ormai scomparsa- del pensatore e letterato basco. Nei dintorni si apre la porta di Zamudio, con un’altra piazzetta sulla quale s’affacciano la chiesa dei Santi Giovanni e il museo Archeologico, Etnografico e Storico Basco (antico Collegio di Sant’Andrea), la prima fondazione dell’ordine dei Gesuiti in città. L’edificio del museo, che riflette lo stile classicista, è eretto intorno ad un cortile che rispecchia i canoni dello stile “herreriano”. Proseguendo lungo la calle de La Cruz, c’addentriamo nel vero cuore del Centro Storico, dove ci sono le cosiddette sette vie: Somera, Artekale, Tendería, Belostikale, Carnicería Vieja, Barrenkale, Barrenkale Barrena. I bar di Somera ci consentono di conoscere la consuetudine del “txikiteo”, mantenuta viva da gruppi di ragazzi che fanno il giro dei bar bevendo bicchierini di vino (i “txikitos”) e cantando canzoni tradizionali. La via sbocca nei pressi della chiesa di Sant’Antonio, uno degli edifici più antichi della città, costruito sopra una fortezza. Il tempio appare sullo scudo cittadino insieme al ponte medievale dallo stesso nome, spazzato via da una piena e ricostruito alcuni metri oltre. Lasciato sulla sinistra il mercato di La Ribera, dove si possono trovare i migliori prodotti freschi della terra e del mare, continuiamo lungo la calle La Ribera fino a Barrenkale, un’altra via tipica per il “txikiteo” sopra menzionato. Così facendo arriviamo al fulcro delle sette vie: la cattedrale di San Giacomo. L’edificio, il più vecchio del Centro Storico, fu iniziato in stile gotico e portato a termine in epoche successive. È consacrato all’apostolo patrono di Bilbao e venne dichiarato cattedrale nel 1949. Da questo punto ci dirigiamo verso le vie Perro, La Torre, Barrenkale Barrena, Pelota e Santa María, conosciute soprattutto per l’ambiente notturno e festivo. All’angolo formato dalle vie Santa María e Perro, c’imbattiamo nel palazzo John o edificio della Borsa, che non ebbe mai a che vedere con lo scambio di valori, anche se in passato registrò un’intensa attività mercantile. Percorrendo la calle Santa María sbocchiamo di nuovo in quella di La Ribera, che finisce presso il Teatro Arriaga. Costruzione neobarocca con balconi grandi ed eleganti, fu rimodellato nel 1986.

LA GRAN VÍA E LA CITTÀ DEL XXI SECOLO
Accanto all’estuario, la Gran Vía costituisce la seconda arteria di Bilbao, asse principale dell’Ampliamento progettato alla fine del XIX secolo. La strada ha inizio in piazza Circular, presieduta dalla statua di Diego López de Haro, che fondò Bilbao nell’anno 1300. Banche, grandi magazzini e piccoli negozi, centri finanziari nonché amministrativi sono disseminati lungo il tratto più vecchio della Gran Vía, compreso tra la piazza Moyúa e la piazza Circular. Tra gli edifici risalta il Palazzo Foral, eretto nel 1900 e riflesso dell’epoca dorata della cittadina. All’interno, alcune stanze conservano interessanti arredamenti veneziani e considerevoli collezioni di opere d’arte. S’affacciano sulla piazza Moyúa: l’edificio che ospita l’hotel Carlton, in passato sede del Parlamento Basco -nel corso della Guerra Civile- e il palazzo Chávarri, bell’esempio di architettura della fine del XIX secolo, nel quale le finestre sono raggruppate in gruppi l’uno diverso dall’altro. Percorrendo la Gran Vía in linea retta si arriva al Sacro Cuore, passando davanti a costruzioni alquanto singolari. Sulla sinistra, al secondo isolato ammiriamo le case di Ramón de la Sota, abitazioni della ricca borghesia cittadina che risalgono all’inizio del XX secolo. A destra s’estende il parco di Doña Casilda de Iturrizar che, secondo i canoni dei giardini inglesi, possiede grandi aree con cespugli e alberi, oltre ad un laghetto con anatre e cigni. Inoltrandoci nei giardini, scopriremo il museo delle Belle Arti, uno dei più rilevanti della penisola dovuto alla qualità delle opere artistiche riunite: arte basca antica e contemporanea, oltre alle arti applicate. La fine della Gran Vía è segnata dal grande monolito del Sacro Cuore, ubicato nella piazza omonima. Ci troviamo di nuovo ad un passo dall’estuario, in una zona che ha registrato un cambiamento notevole. Dove prima c’erano i cantieri navali oggi s’innalza il Palazzo dei Congressi e della Musica Euskalduna, con un disegno che ricorda l’ultimo bastimento costruito nei menzionati cantieri. Costeggiando l’estuario, abbiamo la sensazione di imbatterci in un secondo bastimento: il museo Guggenheim d’Arte Moderna e Contemporanea: una grande scultura di titanio, pietra e vetro conosciuta in tutto il mondo e progettata dall’architetto statunitense Frank O. Gehry.

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Edited by S o n i a - 25/8/2010, 16:31
 
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Donostia-San Sebastián



Donostia-San Sebastián (in basco: Donostia) (181.700 abitanti) è il capoluogo della provincia di Guipúzcoa. Il toponimo ufficiale della città è Donostia-San Sebastian è formato dai due nomi della città, quello in lingua basca e in castigliano.
La città si trova sul mar Cantabrico, alla foce del fiume Urumea, a circa 20 km dal confine con la Francia. Il pittoresco lungomare di San Sebastián e le spiagge di Ondarreta, Zurriola e La Concha, la rendono una popolare località turistica.

Donostia-San Sebastián gode di una meritata fama di città bella ed elegante: adagiata fra le montagne, si specchia nelle acque della baia di La Concha. La sua bellezza la trasformò nella meta estiva dei monarchi e oggigiorno continua ad attirare molti turisti. Una passeggiata lungo il litorale ci farà scoprire la ragione del fascino che esercita. Incominciamo dal Pettine del Vento, una terrazza creata dall’architetto Luis Peña Gantxegi e dominata dalle sculture in ferro dell’artista locale Eduardo Chillida. Nei giorni in cui il mare è molto mosso, l’acqua che si frange contro le rocce viene spruzzata attraverso gli orifizi appositi, bagnando il cemento della passeggiata e dando vita ad uno spettacolo unico. Molto vicino si apre la piazza del Funicolare, da dove parte il tramvia diretto al monte Igeldo. Sulla vetta c’è un luna park che risale al 1912 e conserva il fascino e la magia di alcuni impianti degli inizi del secolo scorso. Possiede un piccolo zoo, un museo di cera, ristoranti e aree riservate ai pic-nic all’aperto. L’elemento di maggiore interesse è però lo straordinario panorama offerto dalla città. Dalle falde del monte, riprendiamo l’itinerario attraversando la spiaggia di Ondarreta, nei pressi del quartiere di El Antiguo. Scopriamo così due sculture: un’opera moderna del navarrese José Ramón Anda intitolata Zeharki (paraggio) e, in mezzo ai giardini, una statua della Regina Maria Cristina, di José Díaz Bueno. La spiaggia di Ondarreta, più corta e larga di quella di La Concha, è separata da quest’ultima da una sporgenza rocciosa conosciuta con il nome di Pico del Loro. Sopra questa collinetta s’erge il palazzo Miramare, residenza reale nel periodo estivo per decenni. L’edificio venne fatto costruire dalla regina reggente Maria Cristina, su progetto dell’architetto inglese Woknum. I giardini sono aperti al pubblico. Dall’altra parte del Pico del Loro si scorge la sabbia della spiaggia di “La Concha”, costeggiata da un bel lungomare che offre splendide vedute della baia e delle aristocratiche facciate che si specchiano nelle sue acque. La passeggiata si snoda gradevole in mezzo alla sabbia e alla vegetazione. Sulla destra si stendono i giardini Cervantes, dov’è possibile ammirare un monumento eretto in onore a Don Chisciotte e Sancio Panza. Di seguito, troviamo i giardini di Alderdi Eder, un nome attribuito in origine dagli abitanti del posto e che divenne ufficiale nel 1879. Prospicente al parco c’è il municipio cittadino, costruito alla fine del XIX secolo in stile eclettico come sede di un casinò. La facciata principale presenta ampli balconi e rimane separata dagli aggetti da due torri leggiadre. Ai piedi del monte Urgull, con l’antico forte militare, è ubicato il porto, dove sono ormeggiate piccole imbarcazioni da pesca e turistiche; da qui partono quelle che trasportano i turisti all’isola di Santa Clara. Di fronte al porto, le tipiche case dei pescatori ospitano sotto i portici ristoranti che preparano il pesce fresco. Più avanti ammiriamo il profilo dell’Acquario - Palazzo del Mare. Una visita al centro consente di conoscere le specie dell’oceano attraversando il tunnel del “Tiburonario”. Inoltre, c’è una terrazza da cui si gode una veduta spettacolare. Proseguiamo addentrandoci nel centro storico percorrendo la calle 31 de agosto, famosa perché è l’unica rimasta in piedi dopo l’incendio scoppiato nell’anno 1813. Si incontra subito la basilica di Santa Maria, con uno splendido frontespizio barocco che s’affaccia su calle Mayor. Presiede il tempio la Vergine del Coro, patrona della città. Nella stessa via vale la pena di visitare la chiesa di San Vincenzo, edificio gotico simile ad una fortezza. Al centro di quest’area s’apre la piazza della Costituzione, costruita agli inizi del XVIII secolo. Il complesso è presieduto dalla facciata del vecchio municipio, attualmente biblioteca municipale. Spiccano i balconi numerati, che rivelano l’uso del luogo in passato come “plaza de toros”. Oggi si concentrano qui negozi, bar e terrazze; inoltre, la piazza funge da scenario alla “Tamborrada” di San Sebastián, al mercato di San Tommaso e ad altre celebrazioni. Nei dintorni si snoda il resto delle strade che configurano il centro storico, percorrendo le quali c’imbattiamo in piccoli negozi, ristoranti, rinomate società gastronomiche. Molto numerosi soprattutto i bar, dove si servono eccellenti “tapas” (stuzzichini). Altri punti d’interesse sono: il museo di San Tolomeo, antico convento del XVI secolo; la piazza Sarriegui, dedicata al compositore della “Marcia di San Sebastián”; il mercato la Brecha, trasformato in moderno centro commerciale i cui scantinati ospitano il mercato generale, che vende i prodotti freschi sia al dettaglio che all’ingrosso. Il Boulevard è il grande corso che separa la parte vecchia dall’Ampliamento, centro amministrativo e commerciale cittadino. Perché gli abitanti possano circolare con maggiore comodità, negli ultimi tempi si è proceduto a riordinare l’urbe, creando zone pedonali. La piazza Guipúzcoa, denominata in principio piazza dell’Ampliamento (Ensanche), costituì il nucleo di questa prima ristrutturazione. È presieduta dal monumentale Palazzo della Provincia -in stile neoclassico-, mentre sui lati restanti s’affacciano edifici che esibiscono bei portici. Fra le costruzioni dell’Ampliamento sono degne di nota le torri campanarie della cattedrale del Buon Pastore, un tempio che nonostante il richiamo allo stile gotico fu eretto solamente poco più di un secolo fa. Sulle sponde del fiume Urumea spiccano l’hotel María Cristina e il teatro Victoria Eugenia, che insieme ai giardini di Okendo e ai ponti che attraversano il fiume formano un complesso che ricorda l’epoca di massimo splendore del capoluogo. Sull’altra sponda del fiume Urumea sorge il quartiere Gros, che presenta un aspetto moderno dovuto alla spiaggia di Zurriola e al Palazzo dei Congressi e delle Esposizioni, il Kursaal. È formato da due grandi cubi di vetro traslucido disegnati dall’architetto Rafael Moneo, che assomigliano a rocce incagliate nella sabbia.

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Vitoria-Gasteiz



Vitoria-Gasteiz è il capoluogo dei Paesi Baschi e della provincia di Álava, con i suoi 229.483 abitanti (2007),
Nel XII secolo, Sancio IV di Navarra costruì Vitoria nel luogo in cui sorgeva prima il villaggio di Gasteiz, ubicato sulla cima di un colle. Il numero di abitanti andò in aumento e nacquero vie parallele, destinate alle principali “corporazioni delle arti e dei mestieri”, collegate mediante altre trasversali o “cantones”. Nel XVI secolo la città incominciò ad espandersi oltre la cinta muraria ed ebbe inizio un processo di sviluppo ordinato, caratterizzato dalla tutela della natura, il recupero delle zone storiche, il grande numero di passeggiate, giardini e dotazioni collettive. Negli ultimi tempi si è assistito ad una crescita spettacolare, nel corso della quale i quartieri di Lakua, Salburua, Zabalgana… hanno formato una vera e propria città dove si sono insediate nuove aree commerciali.

Il centro storico
La passeggiata attraverso il cuore di Vitoria ci porta al centro storico, un piccolo gruppo di edifici quasi a forma di mandorla, costituito da abitazioni in legno e mattoni. Il quartiere medievale antico con le caratteristiche case con balconi a sporto (miradores) è ben conservato e mantenuto intatto tanto che è considerato fra i più bei centri storici del nord della penisola iberica ed è stato dichiarato nel 1987 monumento nazionale. Il nostro itinerario incomincia dal punto più emblematico della città: la piazza della Vergine Bianca, antico quartiere che ospitava il mercato “extra moenia”. Al centro s’innalza il monumento eretto per ricordare la battaglia di Vitoria: realizzato dallo scultore Gabriel Borrás nel 1917, commemora la vittoria ottenuta il 21 giugno 1813 sulle truppe francesi. La piazza è circondata da costruzioni vecchie e nel punto più alto spicca la chiesa di San Michele. Il tempio, che riflette lo stile gotico e rinascimentale, conserva l’immagine della Vergine Bianca, patrona del posto. Dalla piazza c’addentriamo nel quartiere vecchio lungo la calle de la Herrería. Sulla destra compare subito il palazzo Álava-Esquivel, una casa signorile con facciata sulla calle Zapatería. Nel seguente isolato, risalta sulla sinistra la chiesa di San Pietro, una costruzione gotica del XIV secolo. Fa mostra di un bel porticato con timpano decorato da sculture eccezionali; all’interno si possono ammirare sculture, pale e sepolcri, tra cui uno in bronzo che contiene i resti di Martínez de Álava. Tra il numero 29 e il 37 della calle Herrería c’imbattiamo in un complesso piuttosto interessante costituito da edifici eretti secondo lo “stile de alforja” sulla primitiva cinta muraria, a cavallo fra il secolo XVII e il XVIII. Completa l’area la torre di Doña Ochanda, innalzata nel XV secolo sopra un cubo difensivo della muraglia e ricostruita in epoca più recente. La facciata dei due piani inferiori è di pietra; quella dei piani superiori, di mattoni e legno, termina in una merlatura sporgente. All’interno è allestito il museo delle Scienze Naturali. Dopo essere arrivati alla fontana delle Anatre, torniamo indietro seguendo la calle Correría e scorgiamo quasi subito -sulla sinistra- un edificio singolare, in mattoni e legno: è il palazzo della famiglia Gobeo-Guevara-San Juan, attualmente sede del museo Provinciale di Archeologia. La sua collezione include reperti archeologici scoperti ad Álava che vanno dalla preistoria al medioevo. Continuando lungo la stessa strada, ci vengono incontro ‘El Portalón’, grande porta che riflette l’architettura civile medievale e la torre Hurtado de Anda, fortezza urbana in stile tardo-gotico ristrutturata in maniera estremamente interessante. Da qui si riesce a scorgere la facciata posteriore dell’antica cattedrale di Santa Maria. In origine, la chiesa fungeva anche da fortezza e formava parte del sistema difensivo medievale della città. Nel corso dei secoli la chiesa ha subito diverse modifiche che hanno trasformato in maniera decisiva il suo aspetto originale. In essa spicca il porticato occidentale, che risale al XIV secolo. Da qui si accede all’interno luminoso, costituito da tre navate, pianta a croce latina e deambulatorio con tre absidi. Le visite guidate ai lavori di restauro della cattedrale -in cui si sono scoperti interessanti reperti che ci riportano ad un’epoca anteriore alla fondazione della città-, permettono di vedere da vicino gli scavi archeologici, oltre alla struttura architettonica di un tempio gotico del XIII secolo. Dalla vetta del monte Gasteiz scendiamo lungo la calle Fray Zacarías Martínez, lungo la quale ci viene incontro il palazzo Escoriaza-Esquivel, edificio rinascimentale fatto erigere dal medico di Enrico VII d’Inghilterra: Fernán López de Escoriaza. Concludiamo l’itinerario con la zona vecchia della calle Cuchillería, per fare una scappata alla casa del Cordone, oltre che al Museo Fournier -delle Carte da gioco-. La prima è un bell’esempio di negozio (“casa de commercio”) del basso Medioevo, che deve il nome a un cordone francescano raffigurato all’esterno. Il museo Fournier racconta la storia delle carte da gioco nel tempo; la mostra include 16.000 carte appartenenti a diversi paesi ed è allestita presso il Palazzo Bendaña. Nei pressi del Centro Storico e in una delle zone più dinamiche dal punto di vista dell’attività commerciale, troviamo un edificio nuovo: l’Artium, centro-museo d’Arte Basca Contemporanea. Disegnato dall’architetto José Luis Catón, la pianta ha forma trapezoidale, essendo stata pensata per creare importanti aree adibite ad uso pubblico.

Il centro amministrativo e commerciale
I secoli XVIII e XIX assistettero al grande sviluppo del capoluogo alavese, conseguenza dell’Ampliamento. L’itinerario in questa zona della città incomincia dalla piazza Nuova (o Plaza de Espana), insieme neoclassico che ospita il comune, oltre ai bar e le terrazze sotto i portici neoclassici. Prendendo la calle Postas si arriva alla moderna e funzionale piazza de los Fueros, opera dell’architetto José Luis Peña Ganchegui e dello scultore Eduardo Chillida. Troviamo un “frontón” e piste di prova per le gare campestri. Attraverso General Álava ci spostiamo verso la calle Dato, vero asse dell’Ampliamento, pieno di negozi e bar. Giunti alla piazza General Loma, scopriamo due sculture dell’artista basco Agustín Ibarrola, oltre alla chiesa nonché convento di Sant’Antonio. Attraverso la calle Becerro de Bengo si raggiunge il Parlamento Basco e la zona verde che lo circonda, conosciuta come parco de la Florida. Si tratta di un piacevole giardino che ricorda lo stile romantico francese, dove si susseguono le passeggiate gradevoli, molteplici statue di re visigoti, un elegante chiostro per la musica. Accanto s’erge la mole enorme della neogotica cattedrale Nuova di Santa Maria, che occupa 5.000 metri quadrati di superficie. Sono notevoli le vetrate, i capitelli e i bassorilievi. Nei dintorni esistono altri luoghi d’interesse quali il museo provinciale delle Belle Arti, dov’è esposta un’interessante collezione regionalista; il palazzo di Ajuria Enea, un edificio borghese che risale all’inizio del XX secolo e che accoglie il lehendakari o presidente della Regione Basca; il moderno palazzo di Giustizia e il museo dell’Armeria.

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Edited by S o n i a - 29/8/2010, 18:04
 
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