Martinica

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view post Posted on 7/2/2011, 00:41

Denis Bellone

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Genova, Italia

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Nel cuore delle piccole Antille, la Martinica, un altro dipartimento d'oltremare (D.O.M. - Départements d'Outre-Mer in francese) della Francia, ha saputo e sa tuttora approfittare di ciò che le offre la natura: foreste tropicali, spiagge accoglienti, fiori in quantità. Una generosità agricola che generò un tempo un vero e proprio calvario vissuto nelle piantagioni di caffé, di tabacco e di canna da zucchero: commuoventi luoghi di memoria che conservano importanti monumenti storici.

Indice:

Informazioni Utili
I Paesaggi
Le coste
Le ville e i monumenti

Informazioni Utili

Comité Martiniquais du tourisme,
2, rue des Moulins,
75002 Paris
www.martiniquetourisme.com

Popolazione: circa 400.000 abitanti
Prefettura/capoluogo: Fort-de-France
Clima: temperatura media intorno ai 25 °C tutto l'anno.
Valuta: Euro

I paesaggi:

La vegetazione lussureggiante caratterizza la parte centro-settentrionale dell'isola di Martinica, che è stata sottoposta alla tutela del Parco Naturale Regionale: alberi giganti, felci immense, liane avvolgenti, tutto questa caratterizza la foresta tropicale di Martinica (visitate a tal proposito la Maison de la Nature, route de la Trace, per scoprire la foresta attraverso intelligenti percorsi botanici); poi campi di banane e di ananas, alberi da frutto, e fiori, tantissimi fiori, dai cui colori sembrano aver preso spunto le case stesse dei villaggi di questa splendida isola. Se siete appassionati del genere andate a dare un'occhiata al Jardin de Balata e all'interno di quest'ultimo all'abitazione Anse-Latouche.

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Sentieri e percorsi permettono di inoltrarsi all'interno della foresta tropicale. Tra i sentieri più conosciuti vi sono senz'altro la "trace des Jésuites" (una vera e propria immersione nella penombra silvestre) e il "canal de Beuaregard" (una "promenade" sul bordo di un antico canale di irrigazione risalente al XVIII° secolo) o ancora il percorso di "Grand-Rivière", l'ultimo villaggio posto a nord, ad Anse Couleuvre.

L'ascensione al Mont-Pelée, che è vulcano attivo e cima più alta dell'isola con i suoi 1397 metri, si effettua solitamente passando per il percorso denominato "les Chinois" (si raccomanda di rivolgersi ad una guida per scalare questa vetta spesso ricoperta di neve alle sommità). Completate infine le vostre conoscenze geologiche visitando la Maison des Volcans, situata a Morne-Rouge.

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Si possono inoltre risalire le "Gorges de la Falaise" attraverso un sentiero molto stretto, sassoso e scivoloso, per poi essere ricompensati da una rinfrescante cascata nella quale immergersi.

Ad est, la penisola de la Caravelle penetra nell'Atlantico con delle somiglianze notevoli con le coste della Bretagna. Due i sentieri che permettono di avvicinarsi alla mangrovia, tipica vegetazione tropicale che si trova tra acqua e terra, habitat per molte specie animali (pesci, uccelli...). Una sosta è consigliata al Castello Dubuc: trattasi di rovine sparse di un'antica abitazione del XVIII° secolo dove si svolgevano sia il contrabbando di merci che la tratta degli schiavi.

All'estremità meridionale dell'isola, la "savane des Pétrifications" può essere oggetto di una camminata all'interno di un paesaggio desertico, lunare e protetto, dominato da alte falesie.

Le coste

Le stazioni balneari più importanti sono situate nella parte meridionale dell'isola, sulla costa bagnata dal Mar dei Caraibi e battuta giusto il necessario dagli alisei. Ne è un esempio la zona di Pointe du Bout, con la sua marina e il suo villaggio creolo fatto di ristoranti, un pò "toc" come dicono i francesi, un pò finto, però sempre molto animato.

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Se siete in cerca di qualcosa di più autentico allora recatevi presso il piccolo borgo di Trois-Ilets, dove si trova la chiesa nella quale fu battezzata Joséphine de Beauharnais. Non lontano, si trova il "Musée de la Pagerie", sui terreni dove sarebbe nata la futura Imperatrice.

Lunghe e molto confortevoli, sono le spiagge di sabbia dorata di Grand-Anse e di Anses-d'Arlet, caratterizzate anche dalle costruzioni variopinte che vi sorgono.
Al "Diamant", una delle spiagge più famose di Martinica, non fosse altro che per la sua lunghezza, le onde rendono difficile fare il bagno ma in compenso gli appassionati di immersioni troveranno un luogo interessantissimo da esplorare.

La più bella e la più frequentata delle spiagge dell'isola prende invece il nome di "Les Salines": non vi sono hotel, l'acqua è limpida e cristallina, la sabbia è bianca e le palme da cocco fanno da sfondo. Un luogo paradisiaco.

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Essa si situa comunque all'interno di una zona turistica: fa infatti parte del comune di Sainte-Anne, piacevole ma anche molto sviluppato turisticamente, caratterizzato dalle sue casette colorate, dal suo mercato molto vivace, dai suoi pescatori ma anche e soprattutto dai suoi 10 km di litorale balneabile.

All'estremità settentrionale dell'isola invece, dalla parte opposta rispetto a quella appena descritta, sempre bagnate dal Mar delle Antille, sono le belle spiagge di sabbia nera di Anse Couleuvre, Anse à Voile e Anse Céron, al fianco di imponenti falesie.

Risalendo la costa orientale, sulla parte atlantica questa volta, le spiagge sono più "agitate" (perfette in realtà per gli amanti del kitesurf) e anche meno frequentate: si segnalano a tal proposito cap Macré, Anse Trabaud, o ancora Grand Macabou e la penisola della Caravella (con le spiagge di Tartane, Anse à l'etang, Anse Rivière...)

Un grande classico di Martinica è andare alla scoperta di quegli isolotti (come Chevalier, Robert, Chancel), deserti se si escludono i turisti, caratterizzati da fondali bianchissimi: fatevici portare magari da qualche pescatore. Alcuni di questi posti spesso possono essere molto frequentati, come nel caso della Baignoire de Joséphine.

Le ville e i monumenti:

Fort-de-France, capitale urbanizzata e laboriosa dell'isola di Martinica, cela qualche interessante monumento del passato che è possibile visitare: la biblioteca Schoelcher e la Cattedrale di Saint-Louis, il forte di Saint-Louis (XVII° secolo), l'Hotel des Postes (inizio XX° secolo) o ancora il Palazzo di Giustizia.

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Si trova ancora sparsa qua e là qualche vecchia abitazione, ma bisogna gironzolare un pò per le vie della città per scoprirle; inoltre il grande mercato, il mercato dei fiori e quello del pesce rappresentano altre attrattive di questa cittadina alla pari di Place de la Savane (per la sua animazione; questo polmone verde, caratterizzato la lussureggiante vegetazione è comunque sconsigliato la notte), del Museo di Storia e di Etnografia, del Museo di Archeologia e Preistoria (per farsi un pò di cultura sul luogo che si sta visitando).

Per recarvi in città, il consiglio è quello di sfruttare i collegamenti-navetta in battello da Trois-Ilets, per evitare che rimaniate imbottigliati nel traffico della città.

Spostandoci poco a nord rispetto a Fort-de-France, troviamo Saint-Pierre: per questa cittadina la data dell'8 maggio 1902 resterà per sempre nella storia. Infatti, in tale giorno, St-Pierre fu distrutta dall'eruzione del Mont-Pelée. Un disastro che si legge ancora nei resti del teatro o della Chiesa: il sisma mise letteralmente in ginocchio la "piccola Parigi delle Antille". Altre tracce della catastrofe sono visibili, tramite oggetti di uso quotidiano esposti al Museo Vulcanologico Franck-Perret.

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Per gli amanti delle immersioni invece, Martinica offre una possibilità unica: andare alla scoperta di antichi vascelli e relitti colati a picco e attualmente sprofondati sui fondali.

Martinica conta ancora oggi diversi stabilimenti agricoli nei quali si possono trovare manifatture di tabacco, caffé o zucchero: in tali luoghi, è ancora possibile vedere i dormitori degli schiavi, che un tempo lavoravano nelle piantagioni. A tal proposito è assolutamente da non perdere il villaggio di case restaurato della "Savana degli Schiavi": esso racconta la vita di questi uomini, anche di quelli che sono riusciti ad evadere.
Alcune abitazioni, risalenti al XVII° e XVIII° secolo, sono diventate in seguito hotel di charme o luoghi di grande importanza storica: è il caso dell'abitazione Fond-Saint-Jacques, monastero del XVII° secolo, poi divenuto zuccherificio prima e distilleria di rhum dopo, con Padre Labat, inventore si dice di questa bevanda.

Osate spingervi in questi luoghi, anche per un semplice assaggio: un solo bicchiere basterà a coinvolgervi nella magia che questi posti celano, con la loro storia, raccontata anche dalle architetture.

Con le sue piantagioni di zucchero di canna, la Martinica produce un rhum molto famoso, a marchio AOC (il DOC italiano) che potete gustare alle distillerie, anzi rhumerie (come le chiamano loro) Clément, Depaz o le altre 10 in attività tra le quali Saint-James, La Mauny, Neisson, Trois-Rivières o JM.

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Edited by denis_bellone - 7/2/2011, 01:23
 
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